Ci sono storie che sembrano scritte per non essere riscritte. Eppure, ogni tanto, ci si prova. Netflix lo ha fatto con Il Gattopardo, trasformando il romanzo di Tomasi di Lampedusa – già pietra miliare del nostro cinema per mano di Visconti – in una serie in sei episodi. Il risultato?
Solo un montatore avrebbe potuto realizzare un film come Pino (disponibile su Mubi). L’esordio alla regia di Walter Fasano – tra i montatori più talentuosi e celebrati del nostro paese, collaboratore storico di registi come Luca Guadagnino e i fratelli D’Innocenzo – datato 2020 è, infatti, un’opera documentaria che, in soli sessanta minuti, sfrutta al massimo le possibilità offerte proprio dallo strumento del montaggio per raccontare un’intera vita.
Nel caos organizzato di un’offerta seriale che sempre più si affida a formule, strutture narrative ricorrenti, tempi dopati e architetture emotive standardizzate, Adolescence si impone con un gesto opposto.
Dopo aver trionfato all'80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia aggiudicandosi il Leone d’oro e a seguire quattro premi Oscar (miglior attrice a Emma Stone, migliore scenografia, migliori costumi e miglior trucco e acconciatura) e due Golden Globe (miglior film commedia o musicale e migliore attrice in un film commedia o musicale ad Emma Stone), Povere creature! è stato distribuito sulla piattaforma Disney+ lo scorso anno, per approdare ora su Now Tv, per chi volesse recuperarlo o rivederlo.
The Residence, la nuova serie targata Shondaland, sembra nata proprio per compiacere un algoritmo che conosce in modo approfondito il pubblico e i suoi desideri, ma ha un grande privilegio: non nasconde mai la sua natura derivativa.
Settembre 2024, Lido di Venezia, Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Insieme alle centinaia di film presentati nelle diverse sezioni, ci sono, come negli ultimi quattro o cinque anni, anche le serie televisive d’autore. Oltre all’acclamatissima M - Il figlio del secolo di Joe Wright, a Disclaimer di Alfonso Cuarón e a Familier som vores di Thomas Vinterberg, è stata presentata anche Los años nuevos di Rodrigo Sorogoyen, Sara Cano e Paula Fabra.
Errol Morris è uno dei documentaristi più importanti e celebrati degli ultimi decenni, un autore che è stato capace di innovare, a livello linguistico e tecnologico, l’intero genere. Riconosciuto e celebrato per lavori rivoluzionari come La Sottile Linea Blu (1988) e The Fog of War – La Guerra Secondo Robert McNamara (2003), il regista statunitense rappresenta uno degli sguardi più critici e audaci della realtà governativa americana.
Miss Fallaci, tratta dagli scritti della celebre giornalista Oriana Fallaci, è molto lontana dal concetto Fiction Rai, ormai parte dell’inconscio collettivo. In onda ogni martedì in prima serata su Rai1, due episodi alla settimana a partire dal 18 febbraio. La miniserie di 8 puntate è ora in streaming su RaiPlay. Il ritratto della signora Fallaci è tutt’altro che impostato e politicizzato, come si potrebbe pensare.
Steven Knight è un’incognita nell’industria televisiva contemporanea. Dopo aver creato Peaky Blinders (e altri si sarebbero fermati qui per viverne di rendita per il resto dei loro giorni), ha provato a dedicarsi a nuovi progetti seriali, senza mai ritrovare quello stesso plauso da parte della critica e del pubblico (nel cinema gli è andata meglio, sceneggiando Spencer e Maria per Pablo Larraín).
Sin dalle sue origini, il teatro è sempre stato legato profondamente all’idea della comunità. Nell’antica Grecia, infatti, il teatro faceva parte di celebrazioni religiose in cui tutta la comunità cittadina si riuniva per partecipare. Nei secoli a venire le rappresentazioni teatrali hanno anche avuto questa funzione aggregatrice nella comunità locale. Cosa succede, dunque, quando quella comunità non può fisicamente riunirsi a causa di una pandemia globale?