Lizzie McGuire - La ricetta originale di Disney Channel

 

La serie Lizzie McGuire, connotata dal volto pulito e rassicurante della protagonista Lizzie (Hilary Duff), alle prese con le più comuni vicissitudini adolescenziali legate a famiglia, amore, scuola e amici, e dall’omonimo personaggio animato, ha portato nel tempo a una riflessione sulla nascita e sull’evoluzione dei prodotti originali Disney dei primi anni Duemila.

Originariamente trasmessa su Disney Channel il 12 gennaio 2001 e terminata il 14 febbraio 2004, Lizzie McGuire venne sviluppata in due stagioni rispettivamente da 31 e 34 episodi da 25 minuti ciascuno e registrava più di due milioni di telespettatori a puntata. Seppur si tratti un prodotto dalla vita breve (dovette sottostare alla controversa “Regola dei 65 episodi”), fu un esperimento perfettamente riuscito dal punto di vista del marketing: la serie venne sostenuta fin dall’inizio da una massiccia strategia commerciale declinata in una tipologia di narrazione crossmediale. Fu uno dei maggiori esempi tangibili di divismo teen legato al successo, al consumo e alla ricezione di più media correlati tra loro ed ebbe il merito di aver posto le basi di un impianto narrativo seriale specifico e riconoscibile, aspetto che venne riproposto negli show Disney Channel immediatamente successivi.

Durante lo sviluppo iniziale della serie, l’allora quattordicenne Hilary Duff venne affiancata da un team manageriale in grado di gestirle più carriere simultaneamente. Come prima cosa, essendo Duff interessata all’aspetto discografico dell’industria di Hollywood, si decise di farle incidere due singoli promozionali, di cui uno (I Can’t Wait) avrebbe fatto parte della colonna sonora di Lizzie McGuire, e un album natalizio (Santa Claus Lane). Sull’onda del successo della prima stagione di Lizzie McGuire, Hilary Duff firmò un contratto con la Hollywood Records, etichetta sussidiaria della Disney alle prese con una crisi di vendite iniziata sul finire degli anni Novanta. Il secondo album Metamorphosis (2003) debuttò alla seconda posizione della classifica Billboard 200 arrivando a vendere 230.000 copie nella prima settimana. L’album conteneva il singolo Why Not incluso nella colonna sonora del film Lizzie McGuire - Da Liceale a Pop Star (Jim Fall, 2003), uno spin-off piuttosto frettoloso che sembrava rispecchiare più l’improvvisa e proficua svolta della carriera dell’attrice che una credibile maturazione del personaggio. Il disco e il tour affiliato da tutto esaurito divennero in pochissimi anni solo la punta dell’iceberg di una grande mole di prodotti (materiale scolastico, libri, videogame e una linea di abbigliamento) indirizzati ai pre-adolescenti: inevitabilmente, e per molto tempo a seguire, quasi in maniera incontrollabile, il pubblico finiva per associare il nuovo idolo teen al volto primario di Lizzie McGuire.

Sul piano narrativo si radicarono le pratiche del racconto che negli gli show precedenti possedevano una forma embrionale ancora poco funzionale. Prodotti come Flash Forward (1995-1997) o The Jersey (1999-2004) risultavano piuttosto deboli o poco attraenti, spesso mostrando dei personaggi che optavano per una rapida e indolore evasione dalla realtà in cerca di nuove esperienze. Lasciare la maggior parte dello spazio narrativo alle risoluzioni della quotidianità affiancandole a un aspetto sconosciuto, quasi oppresso, eppure parte visibile (sotto forma di disegno animato, ancor meglio se cinico) e udibile della psicologia stessa del personaggio, fu la chiave per l’efficacia del racconto di Lizzie McGuire. Molti altri protagonisti di serie Disney Channel come Hannah Montana/Miley Stewart, Raven la chiaroveggente, la maga Alex Russo o Phil che viene dal futuro seguirono lo stesso andamento. Tutti con un talento speciale o un lato nascosto in grado di coesistere pacificamente con la loro unica realtà.

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