The Caine Mutiny Court-Martial: parola di William Friedkin

 
 

“A volte penso che la Marina sia un capolavoro pensato da geni e messo in pratica da idioti.”

Con queste parole, che esprimono umane e politiche contraddizioni, il giovane tenente Maryk, accusato di ammutinamento, si rivolge al proprio avvocato difensore tenente Greenwald, che ha accettato l’incarico suo malgrado.

L’ultima opera di William Friedkin inizia e si conclude in termini (e modi) lapidari.

Il regista statunitense sceglie come suo film testamento The Caine Mutiny, un Courtroom Drama, dapprima scritto come un romanzo storico da Herman Wouk (Premio Pulitzer per la narrativa nel 1952) e tradotto in immagini per il grande schermo da Edward Dmytrick, poi adattato a pièce teatrale (rappresentata anche in Italia nel 1954 al Teatro Valle di Roma con la regia di Luigi Squarzina), infine filmato per la tv più di una volta (significativa è la trasposizione di Robert Altman nel 1988).

L’ammutinamento, oggetto del processo militare in scena, si svolge, a differenza delle precedenti versioni ambientate nel corso della seconda guerra mondiale, durante il conflitto nel Golfo Persico a bordo di un dragamine.

Friedkin aggiorna il contesto storico perché, come sempre nel suo cinema, vuole raccontare la contemporaneità, al di là del bene e del male, scevro da ogni pre-giudizio ideologico.

Lo spectaculum si compie in un luogo chiuso, in un tribunale, tra dramatis personae impegnate in serrati dibattiti che dettano il ritmo cinematografico in un lungometraggio “mirato” ad un pubblico televisivo. Le performance inquiete ed angoscianti degli attori “minano” la piatta scansione di primi piani caratteristici di un piccolo schermo.

Lo sguardo d’autore è (sub)liminale e svela gli animi di individui “arruolati”, costretti ad una (im)postura che li rende “veri” (as)soldati. Natura (umana) e cultura (ufficiale) si confondono, non sono limpide ma torbide come acque sulfuree.

I personaggi sono rigide ma fragili pedine di uno scacchiere sovraordinato: in particolare Greenwald (un irreprensibile Jason Clarke) mostra il suo disagio/scarto etico rispetto a codici che non sente più aderenti al suo spirito di lealtà, Maryk (l’ambiguo e imperturbabile Jake Lacy) è manipolatore/manipolato, forte della propria ambizione e debole nelle convinzioni, il vituperato capitano Queeg (Kiefer Sutherland, di rara doppiezza psico-comportamentale) è vittima dell’ammutinamento ma anche artefice di discutibili decisioni sulla pelle di alcuni commilitoni (emblematiche le biglie che muove giocosamente/istericamente nelle mani).

Friedkin sottolinea che i suoi uomini di parola “non sono quello che dicono o quello che la gente pensa di loro ma ciò che fanno”. Anche se perseguitati (o incastrati) dal vortice della retorica e intossicati dal violento idioma (simile ad una contagiosa paranoia) del sistema a cui appartengono per classe e principi, essi aspirano all’azione e alla fuga, al libero arbitrio (che si concretizza in follia o ribellione).

Il rapporto tra il cineasta della New Hollywood e la verbalità (dis-corsi degli eventi) trova le sue origini sin dagli esordi dell’attività di film-maker con qualche documentario trasmesso dalla televisione americana (The People vs. Paul Crump) e le prime pellicole d’ispirazione teatrale (The Birthday Party, The Boys in the Band).

L’occhio tecnico del “direttore di scena” disciplina entrate e uscite degli interpreti sul palcoscenico (come in un’aula giudiziaria), lasciando a voce e gesti il compito di rendere materici avvenimenti invisibili agli spettatori che li immaginano (traducono in visione).

The Caine Mutiny Court-Martial è un commovente ultimo atto che esalta il coraggio di seguire regole d’onore (di stampo novecentesco), come nobile reazione all’orrore/timore della guerra, in un clima di diffusa codardia e infida presunzione (nel nuovo millennio). Non a caso il secco e brusco, perfetto finale (e geniale congedo artistico) è uno “schiaffo” all’ipocrisia, l’ultimo schietto bicchiere di whiskey contro una festa di ignobile falsità.

F for Fake/Friedkin.

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