Blink Twice: dimenticare è un privilegio
Frida (Naomi Ackie) e Jess (Alia Shawkat) vorrebbero smettere di servire finger food e champagne ai ricchi mentre sfoderano il loro sorriso migliore al solo fine di pagarsi l’affitto, ma le incombenze della vita quotidiana impediscono alle due donne di avere una vita diversa, forse migliore o semplicemente più lussuosa. Durante un galà per un’importante azienda tecnologica, da cui potrebbe dipendere il loro definitivo licenziamento, decidono di sognare per una volta: si tolgono le divise, indossano dei lucenti miniabiti e, camminando goffamente sui tacchi, si intrufolano nell'area riservata al magnante Slater King (Channing Tatum) e i suoi amici, conquistando la loro attenzione e un invito per una vacanza esclusiva sull’isola privata dell’uomo. La leggerezza di quella nuova quotidianità fatta di sole, nuotate in piscina e tanto alcol è sostituita dalla paura più totalizzante quando Jess sparisce e Frida capisce di avere dei vuoti di memoria.
Nutcrackers – Piccole canaglie sulle note di Čajkovskij
David Gordon Green torna alla commedia agrodolce dopo la sua parentesi horror, ma hanno la meglio una confezione rigida, situazioni un po’ schematiche e una malinconia di maniera, rispetto all’abituale profondità amara che ha spesso contraddistinto l’autore.
Blitz: classicità e retorica
Dopo la prima alla festa del Cinema di Roma, sbarca su Apple Tv Blitz, l’ultima fatica di Steve McQueen, che affronta il dramma della Seconda Guerra Mondiale attraverso la storia di RIta (Saoirse Ronan), giovane madre lavoratrice, e George (Eliott Heffernan), il figlio undicenne che viene mandato in campagna per salvarlo dai bombardamenti. Seguendo la scia dei grandi maestri hollywoodiani, primo tra tutti Spielberg, in questo nuovo lavoro McQueen adotta una narrazione e un’estetica prettamente classica.
Wolfs - Lupi solitari: Clooney e Pitt tornano, ma il risultato è fastidioso e dimenticabile
Clooney e Pitt tornano insieme, ma con un film che delude le aspettative. Tra autoreferenzialità e trama scarna, l'operazione sembra più un costoso ritrovo tra amici che un progetto cinematografico di valore. Un prodotto dimenticabile che riflette l'estetica superficiale del cinema contemporaneo.
Dumb Money: Ribaltare il sistema con ironia e coraggio
Dumb Money racconta la straordinaria vicenda del caso GameStop, dove piccoli investitori hanno sfidato i giganti di Wall Street. Con Paul Dano in gran forma e la regia di Craig Gillespie, il film riesce a rendere appassionante un tema complesso come la finanza, offrendo una storia di ribellione contro il sistema. Un biopic sorprendente e divertente, che ricorda che anche i potenti hanno i loro punti deboli. Disponibile su Prime Video.
The Union: eroi di strada e spie segrete
Un muratore del Jersey viene catapultato in un'avventura internazionale tra Trieste e Londra, grazie a un'organizzazione segreta che recluta persone comuni per missioni straordinarie. The Union con Mark Wahlberg e Halle Berry offre azione e intrattenimento, ma lascia un po' a desiderare sul fronte della scrittura. Perfetto per spegnere il cervello e godersi un po' di sano caos!
Un piedipiatti a Beverly Hills - Axel F: la maturità di Axel Foley
Axel Foley ritorna in un nostalgico e coinvolgente quarto capitolo, Un piedipiatti a Beverly Hills: Axel F. Nonostante una trama prevedibile, Eddie Murphy brilla, mostrando una maturità parallela al suo personaggio. La regia omaggia gli anni '80 e '90, con una colonna sonora rinnovata da Lorne Balfe e altri artisti. Un'operazione commerciale riuscita, disponibile su Netflix, che soddisfa i fan di lunga data.
Cobweb: tra matericità e immaterialità
Un horror tanto fisico quanto mentale, che cerca di restare in equilibrio tra intrattenimento e riflessione sociale.
Lumberjack the Monster: Takashi Miike manca il segno
Sfogliando l’interminabile catalogo di Netflix ci si potrà imbattere in Lumberjack the Monster, diretto da Takashi Miike e basato sull’omonimo romanzo di Mayusuke Kurai, un misto poco convincente di horror e detective story.
A Family Affair: non un’altra stupida commedia americana (purtroppo)
"A Family Affair" su Netflix promette ma non mantiene, con una trama poco chiara e una scrittura superficiale. Nonostante un cast stellare con Zac Efron, Nicole Kidman e Joey Lynn King, il film risulta dimenticabile. Consigliato solo ai fan più accaniti degli attori.
Sapiens?: l’ultima sintesi del Maestro Bozzetto
Sapiens?, ultima fatica del maestro Bruno Bozzetto disponibile su RaiPlay, è un trittico di cortometraggi della durata complessiva di poco più di venti minuti. Proprio come fece con il suo film più celebre, Allegro non troppo (1976), anche in questo caso le storie narrate sono scandite da altrettanti brani di musica classica: da Giuseppe Verdi a Beethoven, passando per Chopin.
Twixt: un sogno lungo un gioco
Trasmesso in prima TV a Fuori Orario, è ora disponibile su RaiPlay il capolavoro del 2011 di Francis Ford Coppola, Twixt. Alla sua uscita sembrava dover essere l'ultimo progetto di Coppola, dal momento che il vagheggiato progetto Megalopolis (presentato a maggio a Cannes e in uscita nelle sale entro fine anno) era stato messo nel cassetto.
Scoop: scandalo a Buckingham Palace
Scoop è un prodotto Netflix di ordinaria amministrazione, che vorrebbe rinverdire i fasti del cinema d’inchiesta americano riportando alla ribalta l’affaire “principe Andrew vs BBC”. Ma nonostante il cast l’operazione appare piatta e illustrativa.
La bestia nella giungla: Henry James to a disco beat
La bestia nella giungla di Patric Chiha, presentato con successo di critica nella sezione Panorama della Berlinale dello scorso anno, è l’ultimo dei recenti adattamenti cinematografici dell’omonima novella di Henry James. Imprigionando l’azione quasi interamente dentro una discoteca parigina alla fine del XX secolo, Chiha materializza le ansie di James in luoghi e avvenimenti storici, non sempre, tuttavia, riuscendo a rendere quel senso perturbante che infesta il racconto dello scrittore.
Spaceman: psicanalisi e filosofia tra creature aliene
Dopo essere stato presentato in anteprima alla Berlinale 2024, Spaceman di Johan Renck sbarca su Netflix. Adam Sandler, ormai votato definitivamente al dramma, veste i panni di Jakub, un astrofisico ceco, che si trova in missione spaziale e soffre terribilmente il distacco dalla moglie Lenka (Carey Mulligan). Un inaspettato aiuto gli arriverà dall’incontro una creatura aliena.
American Fiction: nuove sfumature di nero
Oscar per la miglior sceneggiatura non originale, l’esordio registico di Cord Jefferson, American Fiction, mette abilmente al centro della narrazione le differenti “sfumature di nero” e le stradificazioni linguistico-sociali, fornendo una critica acuta alla società consumistica statunitense e al suo sistema mediatico.
Orion e il buio: un magico equilibrio più unico che raro
Nuovo film di animazione della DreamWorks, Orion e il buio è una perfetta collaborazione tra la linea editoriale della casa di produzione e i due creativi alla base dell’opera, il regista Sean Charmatz e lo sceneggiatore Charlie Kaufman. L’occasione per certificare la forza fondante di un triangolo solido e concreto, capace di sostenere sulle proprie spalle un progetto tanto ambizioso quanto poliedrico.
Il nemico: crisi coniugale su sfondo distopico
Garth Davis (regista di Lion) dirige l’adattamento del romanzo di Iain Reid (già autore di Sto pensando di finirla qui), che ha collaborato alla stesura della sceneggiatura. Protagonisti di questo dramma ambientato nel 2065 sono Saoirse Ronan e Paul Mescal, che offrono allo spettatore una performance eccezionale.
I Sei racconti morali di Rohmer: il disprezzo e il desiderio.
Di recente è stato reso disponibile su MUBI il più interessante e prezioso dei cicli di Eric Rohmer: Sei racconti morali (Six contes mouraux), adattamenti di racconti letterari che indagano i sentimenti e le scelte di protagonisti che agiscono in base a loro particolari convinzioni che possono o meno essere riviste alla fine di un percorso emotivo.
The Caine Mutiny Court-Martial: parola di William Friedkin
The Caine Mutiny Court-Martial, l’ultima opera (e testamento artistico) di William Friedkin è un adattamento del romanzo storico di Herman Wouk (già trasposto più volte tra cinema, televisione e teatro). Spostando l’ambientazione dalla seconda guerra mondiale al conflitto nel Golfo Persico, il regista vuole raccontare la contemporaneità, al di là del bene e del male.