Il mistero scorre sul fiume: un capolavoro visivo con un’anima narrativa evanescente
Il mistero scorre sul fiume, disponibile su MYmoviesONE, è il terzo lungometraggio scritto e diretto da Wei Shujun, nonché finora il suo maggior successo commerciale. Il protagonista della storia è Ma Zhe, capo di un’unità di polizia che deve indagare su una serie di omicidi in una cittadina rurale della Cina negli anni Novanta. L’incipit ricorda da vicino quello di Memorie di un assassino, ma le similitudini si esauriscono qui, le fondamenta estetico/narrative del film vanno piuttosto ricercate nel neo-noir più cupo e caotico. Salta subito all’occhio la stupenda fotografia in 16mm di Chengma Zhiyuan, che restituisce la sensazione dell’epoca ed è coerente col mood tetro della storia. È impossibile non rimanere folgorati dai contrasti di colore delle molte sequenze notturne, dalla grana visiva che sporca il fotogramma o dalla lucentezza dei riflessi sull’acqua. Di questo film non si butta un’inquadratura, lo puoi mettere in pausa quando ti pare e ottieni un fermo immagine degno di essere incorniciato, complice anche la generosa distanza della mdp dai soggetti inquadrati. Di piani stretti infatti ce ne sono pochi, e a modestissimo parere di chi scrive aggiungerne un po’ avrebbero donato ritmo in fase di montaggio, ma è questione di gusto. Vabbè che ogni centimetro di pellicola si paga, però due primi piani in più non avrebbero guastato.
Il mistero scorre sul fiume è visivamente appagante almeno quanto narrativamente inconcludente. La tensione non esiste e al suo posto si è optato per la via della contemplazione, coraggiosa scelta stilistica che conduce dopo pochi minuti al tedio. Il susseguirsi di omicidi e indagini funge da pretesto per parlare d’altro (pressione sociale, rifiuto della realtà, salute mentale, discriminazione) sfiorando ogni volta l’argomento e ritirando indietro la mano subito dopo. La narrazione vorrebbe essere evocativa, suggerire piuttosto che affermare, ma finisce solo per essere non narrazione. Se in un atto comunicativo non presenti alcun contenuto puoi anche starti zitto.
I continui depistaggi e vicoli ciechi dell’indagine servono solo ad accumulare minutaggio e far presagire svolte di trama che non ci saranno. Diversi personaggi secondari sono molto interessanti, come la moglie del protagonista, il poliziotto meno capace dell’unità, un parrucchiere con precedenti penali ecc., ma nessuno finisce con l’avere un ruolo più rilevante o approfondito della comparsa nel fotogramma, esistono e basta. È davvero un peccato anche perché l’attore protagonista, Zhu Yilong, è assolutamente perfetto nella parte, renderebbe il personaggio credibile se ci fosse qualcosa in cui credere.
Il mistero scorre sul fiume è un’opera da recuperare, poiché è comunque raro vedere tanta ricercatezza estetica. Il rischio di un rewatch comunque non esiste, trattandosi di un prodotto con poca sostanza mescolata alla bene e meglio ma impacchettata da Dio.