Ilary: come (ri)costruire l’immagine pubblica di una celebrità
Oggi più che mai, nell’epoca dei social, è fondamentale per le celebrità saper utilizzare i media per costruire la propria immagine di personaggi pubblici e la propria narrativa personale. Ne sono ben consapevoli lə autorə di Ilary (Netflix), reality show in cinque puntate che si pone un obiettivo ambizioso: utilizzare la scrittura televisiva per ricostruire e rimodellare l’immagine pubblica di Ilary Blasi dopo Unica e dopo la crisi coniugale con Francesco Totti che ha dominato il discorso pubblico per mesi.
Al centro della serie, dunque, vi è la “nuova vita” di Ilary: niente più famiglia, la nostra si racconta solo attraverso nuove sfide che affronta puntata dopo puntata - dal paracadutismo alla cucina, fino all’iscrizione in università e a un viaggio in Giappone – per accumulare nuove esperienze e cercare di scoprire un po’ più di sé. Il racconto televisivo è completamente incentrato sulla donna (sul personaggio) Ilary Blasi: è lei, sola in una grande stanza vuota, a raccontare la propria storia rimettendo al centro della narrazione sé stessa. Attorniata da un gruppo di amiche, custodi delle sue avventure, affronta la sua nuova vita e un nuovo amore con il carattere irriverente e sfacciato che l’ha sempre contraddistinta.
Ed è forse proprio in questo che la serie non centra l’obiettivo: l’identità pubblica di Ilary Blasi, all’interno della serie, non viene arricchita, né mutata o alterata in nessun modo. L’assenza di una narrazione orizzontale, il totale scollegamento delle vicende narrate, i continui richiami al suo passato – nonostante il dichiarato intento di volerlo superare – ancorano la figura di Ilary Blasi al personaggio che chiunque (in Italia, quantomeno) già conosce. I continui richiami a temi femminili e femministi – la riappropriazione di sé, il circolo femminile, la vita indipendente – rimangono poi vaghi e poco sviluppati. Di Ilary, al termine della visione, rimane solo qualche vago momento di divertimento trash e l’immagine di una donna ricca e un po’ annoiata, dal carattere gioviale e menefreghista: nulla di nuovo rispetto a quanto già non conoscessimo.