Mi ricorda qualcuno - Ritrovarsi, ricordando
“È o non è troppo tardi?”: alla fatidica domanda - quella che prima o poi ci siamo posti tutti - Ally (Alison Brie) non sa ancora rispondere. Lei, maniaca del lavoro e con poco tempo da dedicare alla vita privata, ha bisogno di concedersi un momento di pausa per fare ordine nei ricordi. E per ritrovare se stessa. Decide, allora, di tornare nella sua città natale, da sua madre, dove incontra Sean, suo primo amore, prossimo alle nozze. È il contesto giusto per iniziare a pensare ad un modo per rispondere a quella domanda. Partendo proprio dai luoghi familiari che - senza sforzo - possono aiutarla ad orientarsi; gli stessi luoghi da cui, però, prima che il lavoro iniziasse ad opprimerla, erano quelli da cui scappava. Mi ricorda qualcuno (disponibile dal 10 febbraio su Prime Video) è la seconda prova da regista di Dave Franco, dopo l’horror The Rental, ed è scritto a quattro mani da quest’ultimo e dalla sua compagna, Alison Brie, anche protagonista del film.
Nonostante la presenza di tutti gli elementi caratterizzanti delle commedie romantiche/coming of age, Mi ricorda qualcuno chiarisce da subito gli intenti, dimostrando leggerezza e autenticità, non ponendosi riferimenti cinematografici irraggiungibili. Non vengono proposte, infatti, quelle riflessioni sull’amore seguendo lo stile delle commedie cult anni Novanta (come Il matrimonio del mio migliore amico, citata proprio nel film), ma ci si sofferma su ragionamenti più semplici, altrettanto efficaci. La scelta vincente, quando si ha intenzione di ritrovare se stessi, è non accanirsi. Accettare, quindi, che si possa cambiare modo di amare, di vivere, di sognare. Evitando di rifugiarsi nella paura o nei legami certi - e non liquidi - da recuperare in caso di necessità. Non accanirsi anche nel pretendere che sia un altro (qualcosa che un tempo conoscevamo, che “ci ricorda qualcuno”) a dare una definizione di noi. Tra immancabili momenti musicali e luoghi comuni sulla realtà della vita di provincia, Mi ricorda qualcuno, servendosi dell’espediente romantico - legato ad un amore travolgente da dimenticare - si sofferma sulle mancate assunzioni di responsabilità e sulle capacità di svincolarsi da ricordi intrusivi, che mantengono in vita sentimenti (in realtà) da tempo superati.
E se anche non abbiamo (più) bisogno di un lieto fine, di una presa di coscienza forse sì. Non ostinarsi nel volersi per forza riconoscere in vecchi schemi, vecchi ricordi o, persino, in vecchie persone. Lasciare andare i ricordi, senza perderli, proteggendoli. Ridefinirsi, senza fingere, imparando a sentirsi a proprio agio con se stessi. Dave Franco ci riporta nel passato, alleggerendo il peso della nostalgia che spesso diventa opprimente, per (ri)centrare uno sguardo confuso e (ri)stabilire una personalità irrisolta. Non ci sono, probabilmente, in Mi ricorda qualcuno, i margini per de-strutturare la commedia romantica, ma un mix leggero di riflessioni su di sé (declinate anche verso l’accettazione del corpo, di come viene visto dagli altri o di come vorrebbe essere visto), sulle relazioni concluse da cui si fugge o in cui ci si rifugia. In fondo, non è troppo tardi per “tornare in sé”, anche in una versione inedita.