That 90s Show: questo spin off ha una smartphone face

 
 

That 90s Show torna su Netflix con la prima parte della seconda stagione, la seconda in arrivo ad ottobre. Lo spinoff di That 70s Show (1998-2007) pare un'idea molto buona, ma non funziona. O meglio, funziona muovendosi strategicamente sulla linea della nostalgia.

La regia non prevede particolari innovazioni stilistiche e ripercorre le orme della vecchia serie in inquadrature, dialoghi, dinamiche. Persino i personaggi paiono esistere in costante parallelismo con quelli dell'edizione passata, anche se il fatto che questa sia stata pensata e girata nel ventunesimo secolo aggiunge un elemento di diversità etnica e culturale senza essere inclusivi in una maniera finta e forzata. Mentre gli adulti vengono presentati come macchiette, come del resto avveniva in That 70s Show, gli adolescenti hanno più sfaccettature e sono la voce narrante nel quale il giovane spettatore si può riconoscere e, in questo, riesce molto bene pur entro certi limiti. Il prodotto finale è pensato e indirizzato ai ragazzi, seguendo l'evoluzione e la crescita di ciascuno dei personaggi principali che maturano insieme ai loro problemi. Si toccano argomenti quali il sesso, il razzismo, l'omosessualità, l'emancipazione femminile e la depressione eppure non convince fino in fondo, apparendo come un confuso insieme di modernità e volontà di emulare il passato: una sitcom anni 90' innegabilmente appartenente al nuovo millennio. L'intento di dare un'impressione 'vintage' viene raggiunto solo in parte grazie al senso di spettacolarizzazione e allo spazio dato ai trend del periodo: lo scontro fra la moda preppy del marchio Abercrombie e l'etichetta alternativa Hot Topic, il femminismo punk e i fenomeni musicali e mediatici quali le Spice Girls e 90210, i rave parties, svariati riferimenti a film e serie cult dei 90'. Degne di nota le comparse cameo di Lisa Loeb e Carmen Elektra.

La nostalgia come espediente gioca un ruolo 'a doppio taglio'. Il tono umoristico tragicomicamente teen viene rovinato dalla nostalgica scelta di mantenere le risate registrate in sottofondo, una polverosa forzatura che rende meno divertente un copione di per sé caratterizzato da uno humor sagace. La stessa nostalgia crea delle difficoltà nel dare una valutazione critica senza cadere in sentimentalismi da fan: il sequel viene tutto sommato apprezzato in quanto una continuazione della serie del cuore. Volente o nolente, la forza sta proprio in questo legame.

Fra comparse dei vecchi membri del cast troviamo una rossissima Laura Prepon in veste di madre, un tiratissimo, parodistico e cotonato 'Fez'( Wilmer Valderrama) e l'intramontabile Leo (Tommy Chang). A salvare il programma è, ancora una volta, la chimica on e off screen del duo comico Kurt Wood-Debra Jo Rupp nei panni di Red e Kitty Forman.

In conclusione, That 90s Show riscuote un successo maggiore del previsto risultando piacevole, ma non spicca se non come una miniserie che vive di rendita dei vecchi successi.

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