Amare da Morire: Rom-Com sincera e maliziosa su Apple TV+
La commedia romantica sembra essere al giorno d’oggi un’arte persa che sopravvive solo grazie a una forte tradizione passata e ad alcuni film e serie che provano a mantenere viva quella fiamma sempre più fioca (vedasi Tutti Tranne Te su Prime Video). Il genere è portatore, ovviamente, di una visione eccessivamente spettacolarizzata dell’amore, dove lo straordinario è fondamento della quotidianità.
È in questo contesto che arriva Amare da morire (in lingua originale A muerte), la nuova serie uscita il 5 febbraio su Apple TV+ e firmata da Dani de la Orden, regista e sceneggiatore fresco di otto nomination ai Goya per il suo film Casa en flames, insieme a Natalia Durán e Oriol Capel. Un progetto che non desidera essere una rivoluzione della rom-com, ma più semplicemente una revisione sincera e maliziosa delle sue origini senza perdere di mira il presente e le sue implicazioni.
Per essere nell’essenza una commedia, Amare da morire nasce comincia dalla tragedia: Raúl (Joan Amaragós), un trentenne dalla vita stabile, scopre di avere un angiosarcoma al cuore e la sua unica possibilità di sopravvivenza è un’operazione chirurgica che potrebbe ucciderlo. Visto che il destino si diverte delle disgrazie altrui, poche ore dopo l’uomo si ritrova al funerale di un vecchio compagno di classe, dove ritrova Marta (Véronica Echegui), un’agente pubblicitaria quarantenne che è la definizione enciclopedica della parola “Immaturità”: passa le notti in discoteca, arriva a lavoro ancora con i postumi dell’ubriacatura e rifiuta ogni rapporto stabile con il genere maschile.
Come succede in ogni storia d’amore che si rispetti, i due si conoscono, si mentono, si innamorano e provano a trovare una forma a un rapporto che si devono costruire su misura. Lui sta cercando di vivere davvero prima che sia troppo tardi, mentre lei è costretta a riordinare le sue priorità quando scopre di essere incinta.
Amare da morire prende l’idea degli opposti che si attraggono, uno dei capostipiti della commedia romantica, e la riadatta al giorno d’oggi, sia nell’approccio alle dinamiche di coppia che nella forma. La serie è difatti una screwball comedy ridimensionata in ottica indipendente, quasi documentaristica, dove la regia naturalistica rende Raúl e Monica più simili a due persone che ci troviamo ad osservare per strada che ai protagonisti di una storia di finzione. In particolare Amare da morire è una rom-com che dà uguale importanza ad entrambi gli elementi della sua identità: una storia d’amore irresistibile, ma anche una commedia furba e sfrenata, scorretta senza mai essere eccessiva. Raúl e Marta, due personaggi cuciti alla perfezione sui loro interpreti, si fanno sintesi e revisione di decenni di commedie romantiche in una serie follemente libera, che fa ridere e soprattutto innamorare dell’idea stessa di amore.