Cunk on Earth: complottismi e British humor

 

Se amate il senso dell'umorismo inglese Cunk on Earth è una delle migliori serie che vi possano capitare di vedere su Netflix.

In sole cinque puntate, ciascuna dalla durata di circa mezzora, la svampita giornalista Philomena Cunk, interpretata da Diane Morgan, ripercorre la pazza storia dell'umanità in un modo totalmente irriverente e sconclusionato. Infatti, la nostra giornalista ci conduce secolo dopo secolo, in una sua personalissima visione dei fatti storici tra complottismi e conclusioni assolutamente improbabili. Ecco allora che il povero Galileo viene rimproverato per le sue scoperte che l'hanno portato a essere processato, oppure si parla delle contusioni al volto causate dalla caduta in un cesto, non imbottito, alle teste ghigliottinate durante la Rivoluzione francese.

Eppure, il fatto che ci troviamo davanti a un mockumentary non è chiaro fin da subito. Infatti, la qualità tecnica delle immagini è degna dei migliori documentari della BBC, a cui Cunk on Earth indubbiamente si ispira. La nostra giornalista si muove tra le strade di Roma, a quelle di Firenze fino ad arrivare alle piramidi del Sud America, con delle riprese suggestive ed evocative. Questo ci fa intuire che la serie ha alle spalle un ottimo budget, ma non ci deve stupire dato che la produzione è di Charlie Brooker, ovvero il creatore di Black Mirror.

A rendere ancora più esilarante la serie sono le interviste a veri professori e professoresse di università famose, che si ritrovano spiazzati davanti alla telecamera sentendo le domande nonsense di Cunk. Tuttavia, gli esperti non perdono la loro professionalità e cercano comunque di rispondere nella maniera più esaustiva possibile, non arrivando però a soddisfare la loro interlocutrice. Dopotutto, per Cunk il fonografo di Edison è un'invenzione abbastanza inutile, dato che non permette di metterci in contatto con i cantanti del passato.

Per godersi al meglio il British humour la serie merita assolutamente di essere vista in lingua originale, in modo da cogliere i giochi di parole con la lingua inglese. Per esempio sentiremo parlare della Soviet Onion oppure del periodo del Renais-sauce, e nessuna traduzione renderebbe giustizia a questi strafalcioni.

Il ritmo serrato delle battute non lascia allo spettatore il tempo materiale per riprendersi, infatti  Diane Morgan è abilissima nel non uscire mai dai panni del suo personaggio e a tenere il ritmo incalzante della narrazione. Questo andamento rende ancora più incisiva la satira che abbonda in tutte le puntate, soprattutto verso la società americana.

Non mancano riferimenti alla cancel culture, al razzismo, la critica al capitalismo e al colonialismo. Emblematico è quando Philomena scoppia a piangere quando un professore le rivela che il pericolo del disastro nucleare non è assolutamente finito con la Seconda Guerra Mondiale, dato che numerosi stati stanno tutt'ora ampliando i loro arsenali. Oppure quando l'ambientazione delle puntate si sposta dall'Europa verso gli antichi imperi del Sud America o dell'Asia, perché anche loro hanno “scoperto di avere una Storia” facendo l'occhiolino alla narrazione euro-centrica che domina i libri di scolastici.  

Tutto questo mix esplosivo rende Cunk on Earth una serie estremamente interessante, che oltre ad allietare gli amanti di questo genere comico, dona diversi punti di riflessione. In particolare, su come negli ultimi secoli abbiamo deciso arbitrariamente il punto di vista da cui narrare la Storia, lasciando indietro tutto ciò in cui non ci potevamo riconoscere o faceva comodo occultare. La forza della serie sta nella formidabile interpretazione dell'attrice e nel suo humour dissacrante, che revoca qualsiasi autorità e serietà a complotti e cospirazioni, raccontandoci la sua assurda versione della Storia fino a oggi.

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