The Day of the Jackal, di attese e di precisione
Romanzo, film, serie: è un percorso che più e più volte abbiamo visto compiersi davanti ai nostri occhi nel corso degli ultimi anni. Gli esiti sono stati altalenanti, spesso flop preannunciati, altre piacevolissime sorprese. Il trend non passa di moda, e questa volta sotto la lente d’ingrandimento ci finisce Il giorno dello sciacallo, romanzo di Frederick Forsyth, adattato per il grande schermo da Fred Zinnemann nel 1973 e ora diventato serie prodotta da Sky di cui è già stata confermata una seconda stagione.
Un misterioso cecchino che usa il nome in codice di Sciacallo (Eddie Redmayne) uccide su commissione. Essendo estremamente abile da distanze che per altri sarebbero improponibili, viene assoldato prima per freddare un politico ingombrante, poi un ricco uomo d’affari, Ulle Dag Charles, che con il suo nuovo progetto metterebbe a rischio la sicurezza economica degli uomini più abbienti del pianeta. Sulle tracce di Sciacallo attraverso l’Europa intera c’è una squadra dell’MI6 guidata dalla determinata Bianca Pullman (Lashana Lynch). Il talento e la fortuna del Killer non avranno vita semplice, né in ambito lavorativo, né tantomeno in quello privato.
Dalle complesse e intrecciate vicende di Sciacallo – Charles agli occhi dell’ignara moglie spagnola che lo attende a Cadice – sarebbe potuto fuoriuscire un caoticissimo vortice di nomi, apparizioni, flashback, intenti, e banalità ridondanti, al contrario, il sistema di incastri ideato dal creatore Ronan Bennett, consente una sempre efficace comprensione della narrazione, oltre che una fidelizzazione dello spettatore che non assiste mai passivo a mirabolanti acrobazie, ma entra in contatto e in empatia con il killer mutevole e mutaforma, tridimensionale e ricco di sfumature nel suo approcciarsi al crimine e ai rapporti sociali.
Sciacallo, come spesso accade ai cattivi quando sono protagonisti di una produzione, è un personaggio sfuggente ed incasellabile, dedito a piccoli atti di bontà e compassione, oppure addolorato dai danni collaterali che la sua missione comporta se si presentano imprevisti all’orizzonte. The day of the Jackal, seppur senza guizzi di originalità, sfrutta al massimo tutti i caratteri del genere thriller e lavora di precisione sui colpi di scena, sulle attese e sulla suspense: sembra quasi che il manuale di fruizione della serie debba ricalcare le strategie d’azione di Sciacallo e che lo spettatore debba dunque avvicinare il proprio sguardo a quello del protagonista. Estremamente realistica, senza buonismi e contentini che strizzano l’occhio all’happy end, mette a posto ogni tassello, mostrando fragilità, incongruenze e controversie dei personaggi – anche i secondari che sono delineati con maestria. In The Day of the Jackal soccombe chi è privo di scaltrezza, chi si affida alle promesse e crede nella giustizia senza compromessi. Nell’arco di dieci episodi le carte in tavola cambiano il loro ordine senza repentini colpi di testa, ed è proprio la dilatazione del tempo a rivelarsi una carta vincente, la giusta via per studiare e rivelare la psicologia dei personaggi. Ugualmente curiosa e vincente è la scelta di Redmayne come protagonista, un volto che il cinema ha sempre associato a personaggi fragili, buoni, intimisti, che qui diviene enigmatico e inquietante: non a caso alcuni personaggi che incontrano Sciacallo sul loro cammino lo definiscono come un uomo buono che nasconde una vena di pericolosità. Il viso da bravo ragazzo, la pacatezza, il sangue freddo ne fanno un antieroe pieno di fascino e di classe, il più pericoloso dei villain che non perdona, proprio perché conosce a cosa porta la fragilità del tentennamento.
The Day of The Jackal, candidato ai Golden Globes da cui è uscito senza alcun riconoscimento, è una serie che sovverte le tendenze del binge watching e che si rivela perfetta per l’appuntamento settimanale a cui il palinsesto Sky lo ha destinato: fortemente di genere, ancorato a una classicità che beneficia di scossoni impercettibili, è il prodotto che non delude e che ci piace esattamente per quello che è.