Nudes 2: la televisione pubblica nel mondo delle piattaforme
Dopo tre anni di attesa dalla prima stagione, i nuovi episodi di Nudes (RaiPlay, 2021-) sono stati pubblicati sulla piattaforma OTT di proprietà della televisione pubblica italiana lo scorso 25 ottobre. Adattamento italiano dell’omonimo format norvegese, Nudes è una serie antologica che tratta, da prospettive diverse, il tema del revenge porn e, più in generale, della condivisione illecita di materiale intimo. Parlare di questa serie senza considerare il processo di piattaformizzazione della Rai e le conseguenze di esso sulla produzione seriale originale porterebbe ad un’analisi parziale. L’emergere delle piattaforme streaming globali, infatti, ha provocato uno stravolgimento nelle pratiche di produzione delle serie televisive, che ha toccato tutti i player coinvolti.
La Rai, come le altre televisioni pubbliche europee, ha reagito al fenomeno tramite diverse strategie complementari, volte a reggere la competizione ormai inevitabile con i servizi di streaming statunitensi. Certamente la piattaformizzazione delle televisioni europee – ovvero il loro ingresso nel mercato delle piattaforme Over The Top – ha avuto inizio già prima dell’arrivo in Europa di Netflix e Amazon Prime Video; ma è evidente che la comparsa di tali competitors ha portato ad una radicale revisione delle strategie e delle modalità produttive dei broadcaster pubblici.
Da un lato, la Rai instaura collaborazioni con le piattaforme globali, per il finanziamento e la distribuzione di opere originali: un esempio è Suburra (Netflix, 2017-2020), prima serie Netflix italiana, che è co-finanziata da Rai Fiction e infatti viene trasmessa anche su Rai 2 a partire dal 2019. Dall’altro lato, RaiPlay attua pratiche produttive e distributive tipiche delle piattaforme streaming. Se a livello distributivo la piattaforma favorisce il binge-watching, pubblicando le fiction nella loro interezza ancora prima che gli episodi vengano trasmessi interamente sui canali lineari, a livello produttivo è evidente una strategia precisa, che, coerentemente con quanto fanno le altre televisioni europee, punta a proporre un’offerta dedicata soprattutto al pubblico più giovane.
Nudes è parte di un filone di miniserie originali RaiPlay rivolte esplicitamente a un target adolescenziale, filone di cui fanno parte, ad esempio, anche serie come Mental (2020) e 5 Minuti Prima (2021). Accanto alle narrazioni pensante per i giovani, altro elemento caratteristico è la trattazione di tematiche di forte rilevanza sociale: Nudes, nello specifico, racconta un fenomeno, quello del revenge porn, che riecheggia molti dibattiti pubblici che hanno al centro i giovani e il loro rapporto con l’intimità e gli strumenti digitali.
Questa ricognizione del contesto in cui Nudes nasce ci consente di comprendere alcune delle sue caratteristiche espressamente narrative ed estetiche. Assecondando la vocazione sociale del servizio pubblico, Nudes non si limita a mettere in scena le dinamiche connesse alla condivisione di materiale intimo, ma racconta anche il contesto socioculturale in cui questi atti si consumano. Mentre nella prima stagione al centro della storia c’erano protagonisti adolescenti, la seconda stagione aumenta la complessità, allargando il proprio sguardo e includendo anche gli adulti.
Se infatti i temi che la serie affronta vanno ricondotti ai contesti sociali nella loro interezza, l’allargamento di orizzonte appare quanto mai coerente: tuttavia, così come la precedente stagione, Nudes va incontro ad un destino comune alle serie antologiche, quello di una generale incostanza qualitativa tra una storia e l’altra. In Nudes, alcuni racconti sono nettamente più riusciti di altri e tale divario è indubbiamente da attribuire alla scrittura: dato il poco minutaggio a disposizione (ogni episodio dura poco meno di mezz’ora) e l’evidente complessità degli argomenti trattati, la scrittura della serie è spesso didascalica, didattica e troppo esplicita. Talvolta l’interpretazione degli attori e la costruzione dell’intreccio sopperiscono ai limiti di questa scrittura; altre volte, la qualità generale dell’episodio paga il prezzo più alto.
Al di là dei punti deboli della serie, questa seconda stagione è interessante perché affronta di petto un elemento che nella stagione precedente, pur essendo presente, era lasciato in secondo piano: il complesso e rischioso rapporto che gli utenti vivono con le tecnologie digitali. In un’epoca in cui si discute animatamente di digital literacy, Nudes 2 e in particolare il primo episodio, con protagonista Fortunato Cerlino, ci racconta le insidie che il mondo digitale ci ha posto di fronte. Nudes non cade nella tentazione di condannare il digitale – sarebbe sciocco, considerando il contenitore su cui questa serie è presente – ma mette in evidenza le zone d’ombra che esso ha fatto emergere nella nostra quotidianità. Nudes smette di essere “solo” una serie sul revenge porn, ma, in quanto esclusiva di RaiPlay, diventa anche una riflessione metatestuale sulla nuova dimensione digitale della nostra contemporaneità.
Riferimenti bibliografici
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