Black Doves: Romance e thriller cospirazionista colorati di rosso

Dalla vigilia di Natale macchiata di sangue, all’epilogo grondante melassa sulle note di Fairy Tale of New York dei The Pogues & Kirsty MacColl, i sei episodi della nuova serie Netflix Black Doves scorrono come un home movies familiare ad alto tasso adrenalinico (e le punte iperboliche che talvolta coincidono con improbabili, ma divertenti twist, fanno parte del gioco), tra sparatorie, complotti politici e classici meccanismi doppiogiochisti in chiave spy movie, infarciti di gore e violenza.

Black Doves, storia di Helen Webb (Keira Knightley), agente segreto decisa a vendicare la morte del suo amante, non è il solito racconto in cui prendono il sopravvento le “solite cose dei sauditi”, come sostiene il ministro della difesa e marito di Helen alla vista, in tv, dell’uccisione dell’ambasciatore cinese. Dietro all’omicidio vi è un elaborato complotto che coinvolge le più alte sfere politiche, la criminalità londinese più efferata e il gruppo segreto di spie Black Doves, all’interno delle quali Webb è una novella Nikita.

La mano di Joe Barton, ideatore della serie, è ben visibile soprattutto nella rappresentazione del sottobosco criminale in cui personaggi dai profili oscuri si aggirano per Londra intessendo legami ambigui e innescando un perfetto meccanismo di tensione, anche nelle sottotrame più melò. Lo spettatore attende con ansia lo scioglimento dell’intreccio e la risoluzione della vicenda, compartecipando a una serie di capovolgimenti narrativi audaci, anche se non sempre lineari. 

Al centro della scrittura campeggiano sicari innamorati e politici senza scrupoli, donne letali e boss imprevedibili: vi è un’attenzione meticolosa alla definizione di ogni singola pedina in quello che è un vortice corale straordinariamente coreografato, specie nelle sequenze action e, cosa non scontata, i personaggi secondari – pensiamo alle due assassine che  inizialmente tengono sotto scacco Sam (Ben Whishaw), uno dei personaggi più riusciti e sfaccettati - potenziano l’impianto narrativo dando forza all’intera vicenda.

Tutto è perfettamente studiato, nei sei episodi di Black Doves: dall’elegante e fluida regia di Alex Gabassi alla sceneggiatura finemente elaborata; nulla è lasciato al caso, neanche i comprimari, che danno intensità alla storia attraverso dosi massicce di black humour, rendendo più variegati i registri della serie. Menzione speciale va a Keira Knightley, credibile e straordinariamente tenace nell’impersonare una spia dal cuore infranto che incarna una fragilità che è anche quella di Sam, pervaso da una melanconia sentimentale che stempera la violenza a cui è stato sottoposto fin da bambino e di cui si alimenta per sopportare il dolore della perdita. 

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